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La Collina delle Croci – Viaggio nel cuore spirituale della Lituania

Collina delle Croci – Viaggio nel cuore spirituale della Lituania

C’è qualcosa di profondamente toccante, quasi inspiegabile, nel fermarsi di fronte a un luogo dove il silenzio parla più forte di qualsiasi parola. Oggi, durante il nostro tour nelle Repubbliche Baltiche, ci siamo imbattuti in uno di questi luoghi: la Collina delle Croci, in Lituania. E possiamo dire, senza retorica, che si tratta di uno dei posti più suggestivi e simbolici che abbiamo mai visitato su due ruote.


Una tappa imperdibile del nostro viaggio in moto nei Baltici

La Lituania ci ha accolti con strade ben tenute, paesaggi verdi e pianeggianti, e una luce particolare che accompagna i nostri chilometri. Ma nulla ci aveva davvero preparati all’impatto emotivo che avremmo vissuto una volta raggiunta la Collina delle Croci, situata nei pressi della città di Šiauliai, a nord del Paese.

Arrivare fin qui in moto è semplice e scorrevole, ma appena parcheggi la moto e ti avvicini a piedi al sentiero che conduce alla collina, l’atmosfera cambia radicalmente. Il rumore del motore lascia spazio a un silenzio denso, quasi sacro. E davanti a te si apre una visione surreale: una collina interamente ricoperta da croci. Piccole, grandi, scolpite, rudimentali, in legno, metallo, plastica. Se ne contano oltre 400.000.


Un simbolo di fede, resistenza e identità nazionale

Questa non è solo una destinazione turistica: è un luogo carico di storia, dolore, memoria e speranza. La tradizione di piantare croci sulla collina risale alla metà dell’Ottocento, ma è nel corso del Novecento che la Collina delle Croci è diventata un vero e proprio simbolo della resistenza spirituale del popolo lituano.

Durante l’epoca sovietica, le autorità – in nome dell’ateismo di Stato – distrussero la collina più volte, spianandola con i bulldozer. Ma ogni volta, soprattutto di notte, le croci tornavano a crescere, portate silenziosamente dalla popolazione. Una ribellione silenziosa, senza armi, che ha resistito al tempo e all’oppressione.

Oggi la collina è più che mai viva, con croci che vengono aggiunte quotidianamente da pellegrini, visitatori, famiglie, associazioni e persino turisti di passaggio. Ognuna racconta una storia. Ognuna custodisce una memoria.


La visita di Papa Giovanni Paolo II

Nel 1993, dopo la caduta del regime sovietico, Papa Giovanni Paolo II visitò personalmente la Collina delle Croci. Fu un momento storico e commovente. Il pontefice celebrò qui una Santa Messa e lasciò in dono una grande croce di legno e granito, ancora oggi visibile tra le migliaia.

Il suo gesto ha consolidato ulteriormente l’importanza del sito, rendendolo meta di pellegrinaggi e di riconoscimento internazionale, non solo religioso ma anche culturale e umano.


Una foresta di fede e memoria

Camminare tra le croci è come inoltrarsi in una foresta di simboli, una dimensione sospesa tra sacro e terreno. Ci sono rosari appesi, statue della Vergine, angeli, immagini di Cristo, piccoli tabernacoli, fotografie sbiadite, e addirittura dediche legate a eventi drammatici internazionali, come il crollo delle Torri Gemelle.

Non c’è ordine, né simmetria. Ma proprio questo disordine apparente conferisce al luogo una forza visiva ed emotiva impressionante. Nessuno parla ad alta voce, tutti camminano con rispetto. Anche chi non è credente sente che qui c’è qualcosa di profondamente umano e universale.


Una tappa da vivere in silenzio

Per noi di Motoexplora, questa tappa è stata una delle più intense di tutto il viaggio nei Paesi Baltici. Un luogo che non si fotografa soltanto, ma si vive con la pelle, con il cuore.

Viaggiare in moto non è solo percorrere chilometri: è fermarsi nei posti giusti. E la Collina delle Croci è uno di quei luoghi da cui si riparte cambiati.

Per chi sta pianificando un viaggio in moto nei Paesi Baltici, vi consigliamo caldamente di includere questa tappa. Magari al tramonto, quando la luce accarezza le croci e il vento tra le pale dei rosari sembra raccontare storie di fede, lotta e speranza.


Perché viaggiamo: per vedere, ma anche per capire

In un mondo che corre, ci sono luoghi che ci costringono a rallentare. La Collina delle Croci è uno di questi. Un monumento spontaneo e collettivo alla memoria, che ci ricorda quanto sia importante non dimenticare.

Per noi motociclisti, è un invito a viaggiare non solo con la testa bassa sull’asfalto, ma con gli occhi e il cuore aperti.

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