a cura di Gaia Michelotti
Mi chiamo Gaia, vado in scooter da circa 20 anni, ma ho preso la mia prima moto solo 6 mesi fa, è la nuova Honda CB500F.
Quando guido sono prudente, molto prudente… praticamente non ho mai superato gli 80 km/h.
Quando mi hanno proposto questo viaggio mi ha subito affascinato, mi hanno garantito che è facile e si viaggia piano… Bene, partiamo! Si perchè, oltre a me, ci sono Claudio e il piccolo Giulio (10 anni) con un più “adeguato” GS1200.
Il 29 dicembre si arriva a Tunisi. Ormai è notte. Prendiamo l’autostrada per Hammamet. L’andatura è un po’ sostenuta per i miei gusti… E, cavolo, si mette anche a piovere. Continuo a seguire le luci delle moto davanti a me… Stiamo aumentando…. Ma a quanto andiamo? 120 km/h. No, non ce la posso fare. No, no, torno a casa!
Per fortuna non l’ho fatto. Mi sarei persa il viaggio più bello della mia vita!
Sembra un’esagerazione, ma non la è!
Non avrei visto Kairouan, bellissima cittadina che ci ha subito impregnato dei colori e dei profumi della Tunisia, per non parlare della splendida ospitalità di Adel che ci accoglie nella sua casa facendoci assaporare anche i gli ottimi gusti tunisini. Cibo davvero eccezionale.
Sbeitla, con le sue rovine romane che a noi italiani può quasi sembrare un paradosso che siano meglio tenute che a casa nostra. Ne vale davvero la pena.
Mentre siamo diretti a Tozeur ci fermiamo a prendere un caffè nella cittadina di Metlaoui, parcheggiamo le moto e subito si crea un assembramento di ragazzi che vengono ad ammirare le moto e a chiederci di poter fare qualche foto seduti sopra. Ho ancora il casco in testa, vedo due ragazzi che parlottano tra loro, uno si avvicina e mi saluta in francese, rispondo. Subito lo vedo soddisfatto che dice all’amico “Hai visto te l’avevo detto, è una donna!”. E’ un momento stupendo, ci aiutano a sistemare i tavoli per poterci sedere tutti insieme e poi ci offrono l’acqua! Nel paese si è creato un ingorgo tale che la Polizia ci deve scortare a sirene spiegate per permetterci di uscirne.
Il primo dell’anno ci saluta con la strada di Rommel, splendida e affascinante salita. Arrivati in cima quasi non ci si crede. Quello che è davanti ai nostri occhi è l’INFINITO. Vedere per credere.
E poi l’Oasi altrettanto fascinosa, soprattutto la visita al canyon… ed i meravigliosi datteri che ci fanno assaggiare….
Per non parlare del deserto di sale, incredibile anche questo! Guidare la moto sul sale… cose impensabili per me!
Prima di arrivare a Matmata ci fermiamo presso una tipica casa troglodita della famiglia di ‘Zina che ci ospita mostrandoci le stanze e spiegandoci le loro abitudini di vita. In cambio gli offriamo un delizioso piatto di spaghetti cucinato sul momento e a casa loro. Ma la cosa più divertente è vedere il nostro Peppe tentare di spiegargli come si cucinano. Un misto tra francese, inglese e siculo incomprensibile anche ai più esperti. Le signore annuiscono, ma per fortuna ci pensa Isma a fare in modo che ci possano provare sul serio.
Poco dopo averne vista una, andiamo a dormire in un albergo che riproduce fedelmente lo stile troglodita… E’ una vera e propria emozione! Il tramonto che si gode dal paesino che andiamo a visitare a qualche chilometro sui monti vicini ci aiuta a viverla ancora meglio questa emozione. Un tramonto africano, dove il cielo sembra davvero di poterlo toccare quanto appare basso, lascia sempre senza parole.
Queste sono alcune delle mie personalissime emozioni del viaggio attraverso la Tunisia, condiviso con le nostre splendide guide (grazie Peppe e Hammed) e gli altri partecipanti al viaggio: Ismaele, Daniela, Fabrizio, Luigi e Marinella, Diego e Rahela, Claudio. Rimane lui, il piccolo Giulio, a cui appena partiti gli vengono assegnati da Peppe i gradi di vice Capo e gli viene consegnata una ricetrasmittente che conserva gelosamente per tutto il viaggio come se fosse una reliquia. Il nostro Giulio ci “costringe” a giocare una partita a biliardo con le stecche facendoci passare una serata tra risate e ilarità. Il piccolo grande Giulio che trema per il freddo in moto quando cala il sole, ma che si porta a casa il calore che gli hanno lasciato le persone conosciute in questi 10 giorni.
Fare un viaggio di gruppo porta con sé vantaggi e svantaggi, ma alla fine ci si rende conto che, oltre ad aver potuto vivere, non solo visitare, la Tunisia, grazie alla sapiente guida di chi ci ha accompagnato, te ne torni a casa con la consapevolezza di avere dei nuovi amici, sparsi per l’Italia, persone speciali che amano la moto come te.
Come dice un vecchio saggio: “Motoexplora non vende viaggi… realizza sogni”.
Gaia Michelotti