al momento stai visualizzando a spasso per l’italia

A Spasso per l’Italia

Portare a spasso per “mestiere” i motociclisti in Italia è uno dei lavori sicuramente più invidiati al mondo. Se però non si possiede dentro di sé un’autentica passione, anche questo meraviglioso compito può diventare routine, senza storia e senza cuore. Ed è proprio questa la riflessione che, insieme ai miei colleghi in Motoexplora, facciamo. Bisogna riuscire e forse miracolosamente a far convivere l’emozione del viaggio, della vacanza, della scoperta del territorio, con il proprio lavoro. Nasce in questo modo un turismo senza fretta, riflessioni gastronomiche attorno ad una tavola imbandita, compagni di viaggio che si trasformano in amici, luoghi che rimangono impressi nella memoria e strade da percorrere in compagnia di una moto.
In questo periodo di sosta forzata è bello riavvolgere il nastro della nostra memoria, tornare indietro nel tempo, e rivivere, come per magia, storie già vissute.
Qualche anno fa, in sella ad una moto, iniziava un viaggio….
Le prime luci del mattino cominciano ad accarezzare delicatamente la mia inseparabile compagna di viaggio, sono passate quasi tre ore e i chilometri percorsi sono decisamente pochi. Parto da Acireale in Sicilia e la mia destinazione è San Sano, nel cuore del Chianti, in Toscana. Innanzi a me un continuo cantiere con lavori in corso, la fatidica Salerno- Reggio Calabria, 440 chilometri di pura agonia. Una corsia unica dopo l’altra, con una andatura che non supera mai i 50 km/h. Chi proviene dal sud Italia non ha alternative, non ci sono altre strade “comode” a meno che non si decida di prolungare il viaggio per diverse ore. La musica ascoltata attraverso l’interfono mi fa compagnia, le mie canzoni preferite, quelle canzoni fine anni ‘70 che mi riportano alla mente i miei giorni da ragazzino, il ricordo del primo amore, una ragazzina dagli occhi blu, e la speranza di vivere in un mondo migliore. Ricordo quando percorrevo questa autostrada con mio padre… “Vedrai, prima o poi sarà completata” mi diceva… Già, prima o poi… sono trascorsi così tanti anni e nulla è cambiato… Fortunatamente però, nonostante l’avanzare degli anni, nemmeno io sono cambiato, continuando ad essere il ragazzo di sempre. Non so se tutto questo dipende dal proprio modo d’essere, ma certamente viaggiare in moto contribuisce a tener viva la spensieratezza dei tempi migliori. È già ora di pranzo e sto per superare Salerno, sono passate quasi otto ore e finalmente l’agonia di questa strada sta finendo. È incredibile pensare che in altre zone d’Italia si discuta se realizzare o meno l’alta velocità! Francamente mi vien da ridere… al sud abbiamola bassa velocità conclamata.
Ah già… prima o poi si costruirà persino il ponte sullo Stretto, un’idea irrealizzabile che butta fumo negli occhi ad una terra disperata, un po’ come promettere ad un affamato “domani avrai le posate d’argento”. Arrivo in serata nel Chianti e l’odore del mosto mi avvolge dolcemente. Il mattino seguente il sole ha il sopravvento su una leggera foschia che diradandosi lascia spazio ad uno scenario da sogno.
La laboriosità dell’uomo ha trasformato delle colline in fonte di ricchezza, ettari di vigneti che in ottobre ci regalano i caldi colori dell’autunno. Durante la giornata sopraggiungono i miei compagni di viaggio, provenienti da tutta Italia e pronti a godere appieno di quel territorio così ricco di cultura, arte e, soprattutto, enogastronomia.
Personalmente ritengo che per conoscere e vivere un territorio nella sua interezza occorra affidarsi a chi è del luogo; solo il nativo è in grado di farti vivere quel tocco di magia che ogni regione ha nel proprio cuore. Ed è grazie alla disponibilità di Sandro e Francesco, Raddesi DOC, che andiamo alla scoperta di un pezzetto di una delle regioni più belle e affascinati d’Italia, la Toscana. Percorsi alternativi e un’andatura estremamente turistica ci consentono di vivere strade uniche, con continui saliscendi in mezzo ad antichi vigneti e piccoli borghi ricchi di storia come San Gimignano, la cui origine Etrusca risale al III secolo a.C. La cittadina è famosa per le torri medievali che ancora si innalzano sul suo panorama. Una visita al museo della tortura ci aiuta a riflettere sulla capacità negativa dell’uomo, che potremmo definire cattiveria, nei confronti dei suoi simili. Le soste pranzo si trasformano in momenti di autentica riflessione gastronomica, con portate a base di cinghiale, affettati e naturalmente dell’ottimo Chianti. Pranzi da “matrimonio”, che durano un paio d’ore, in pieno relax e con la voglia di raccontare le proprie emozioni mototuristiche. Dal mio punto di vista il turismo in moto non ha fretta, non ricerca disperatamente la curva dalla piega perfetta o l’accelerazione da brivido al verde del semaforo. Il desiderio del mototurista invece è quello di annusare i profumi nell’aria, di scoprire i panorami, e brama di conoscere ogni posto visitato vivendolo.
La visita a Radda in Chianti, piccolo Comune di appena 1.600 abitanti, è decisamente unica, grazie alla disponibilità del sindaco Alessandro Aterini, riusciamo a parcheggiare in pieno centro e ci godiamo ogni angolo, ogni dettaglio e la semplice allegria di questo affascinante borgo, laddove tutto profuma di vino buono. I pochi giorni a disposizione procedono velocemente e purtroppo non riusciamo a fermare il tempo che inesorabile ci avvicina alla fine della vacanza. Giungiamo al Castello di Brolio, edificato intorno al X secolo: qui sembra davvero che il tempo si sia fermato e l’antica storia che racchiude dentro le sue mura è davvero unica. Già nel XII secolo fa parlare di sé, con l’insediamento della potente famiglia dei Ricasoli da Cacchiano; la perenne disputa tra Firenze e Siena tracciò poi per secoli la storia dei suoi bastioni. Tra gli eredi illustri che si sono succeduti nella proprietà del castello c’è il barone Bettino Ricasoli, eletto nel 1861 come successore di Cavour, divenuto primo ministro del nascente regno d’Italia. Ancor oggi la leggenda vuole che nelle notti di luna piena, nelle campagne attorno al castello di Brolio, si aggiri il fantasma del barone Ricasoli, a cavallo e avvolto in un mantello nero, con una muta di cani da caccia al seguito. In ogni regione, in ogni angolo d’Italia, si respira un’aria unica. Ogni cosa è ricca di storia, di vissuto, di leggende da raccontare. Scoprire l’Italia è scoprire noi stessi, tradizioni e culture che sembrano lontane da regione a regione sono la vera ricchezza di una nazione che il mondo invidia.

Chiudi