Alla scoperta della Granfonte di Leonforte: la fontana che racconta la Sicilia
di Motoexplora
Quando si parla di Sicilia, spesso vengono in mente il mare, i templi greci e l’Etna che fuma pigro all’orizzonte. Ma chi ha percorso le sue strade in moto sa che l’isola è molto di più. C’è una Sicilia interna, autentica, fatta di borghi, silenzi e scorci che ti sorprendono dietro una curva. Oggi vi portiamo a Leonforte, nel cuore dell’Ennese, per raccontarvi una storia d’acqua e di pietra: quella della Granfonte.
Un gioiello nascosto tra le colline
Arrivare a Leonforte in moto è già di per sé un’esperienza. Le strade che si arrampicano tra le colline regalano panorami mozzafiato e un senso di libertà che solo chi viaggia su due ruote può comprendere fino in fondo. Quando si arriva in paese, ci si sente subito accolti da un’atmosfera familiare, genuina, eppure ricca di storia.
Nel centro abitato, quasi come una visione, appare lei: la Granfonte. Un monumento che non ti aspetti. Lunga oltre 24 metri, con le sue 24 bocche da cui sgorga acqua fresca, questa fontana non è solo un’opera architettonica: è un simbolo, un’eredità, un racconto scolpito nella pietra.
Un pezzo di storia che parla fiammingo
La Granfonte fu costruita nel 1652 per volontà del principe Nicolò Placido Branciforti, fondatore di Leonforte. Ma la sua particolarità è che fu realizzata da maestranze fiamminghe. E lo si vede. Lo stile richiama le fontane nordiche, con elementi tardo-rinascimentali e barocchi che si fondono in un equilibrio sorprendente.
Pensateci: nel cuore della Sicilia, in una piccola cittadina dell’entroterra, c’è un monumento d’acqua progettato da architetti e artigiani del Nord Europa. Non è forse questa la bellezza del nostro viaggio? Scoprire l’inaspettato, stupirsi davanti a ciò che non cercavi, ma che ti trova.
Un luogo vivo, non solo da ammirare
La Granfonte non è solo da guardare e fotografare (anche se le vostre reflex e action cam impazziranno). È un luogo da vivere. Gli abitanti del posto la frequentano quotidianamente, vi si recano per prendere l’acqua o semplicemente per scambiare due chiacchiere.
Sedersi lì, ascoltare il suono dell’acqua che sgorga, osservare la vita che scorre attorno: è come fare un tuffo nel passato. Ogni moto viaggiatore lo sa – non sono solo i chilometri a contare, ma i momenti. E questo, fidatevi, è uno di quelli che restano impressi.
Consigli di viaggio by Motoexplora
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Periodo consigliato: primavera e autunno sono perfetti per evitare il caldo estremo e godersi i colori della campagna siciliana.
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Attrezzatura: casco modulare per apprezzare i profumi della zona, e una buona scorta d’acqua… anche se alla Granfonte non vi mancherà!
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Tappa gastronomica: non potete andar via senza assaggiare la pesca tardiva di Leonforte IGP, magari in una crostata fatta in casa in una delle trattorie locali.
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Itinerario consigliato: potete inserire Leonforte in un tour che include anche Enna, Castrogiovanni e il lago di Pergusa. Pochi chilometri, ma pieni di emozioni.
Perché inserirla nel vostro roadbook
Chi viaggia con Motoexplora lo sa: amiamo l’autenticità, i luoghi veri, quelli dove la storia e le persone si intrecciano in una narrazione ancora viva. La Granfonte è uno di quei luoghi. Un piccolo capolavoro architettonico che racchiude la Sicilia che ci piace raccontare: quella nascosta, profonda, che non si trova sulle guide turistiche patinate ma che sa entrare sotto pelle.
Se state pianificando il vostro prossimo viaggio su due ruote in Sicilia, fateci un pensiero. Anzi, fateci una sosta. E magari, proprio lì davanti alla Granfonte, incontrerete altri viaggiatori come voi. Perché le moto portano lontano, ma anche vicino alle persone. E la Granfonte, credeteci, è uno di quei luoghi dove ci si sente subito a casa.
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