Il miglior casco per viaggiare in moto
di Peppe Pagano
Se c’è una domanda che mi viene fatta spesso, soprattutto prima di un viaggio lungo, è sempre la stessa:
qual è il miglior casco per viaggiare in moto?
La risposta breve è semplice:
non esiste il casco perfetto in assoluto.
Esiste però il casco giusto per come viaggi tu.
E questa è una cosa che ho imparato solo dopo tanti chilometri, tanti caschi cambiati e qualche errore di troppo.
In viaggio il casco non è un dettaglio
Quando viaggi in moto, il casco diventa parte di te.
Lo indossi per ore, sotto il sole, con il vento, con la pioggia, in autostrada e sulle strade secondarie.
Se il casco è sbagliato:
- ti stanca
- ti fa arrivare nervoso
- ti rovina la giornata
E non importa quanto bella sia la strada, se dopo 300 km hai male al collo o il rumore ti entra in testa.
Ho capito che il comfort viene prima di tutto
All’inizio cercavo il casco più “bello”, poi quello più leggero, poi quello più tecnico.
Col tempo ho capito una cosa molto semplice: in viaggio il comfort è tutto.
Un buon casco da viaggio deve:
- non farsi sentire dopo ore
- essere silenzioso
- avere una buona ventilazione
- permetterti di fermarti senza doverlo togliere ogni volta
Se ti dimentichi di averlo in testa, hai fatto la scelta giusta.
Integrale: sicurezza e silenzio
Ho viaggiato tanto con il casco integrale, soprattutto su strada.
Se il viaggio è lungo, veloce, con molta autostrada o passi di montagna, l’integrale resta una certezza.
È più:
- silenzioso
- stabile
- protettivo
Soprattutto quando macini chilometri, il silenzio diventa un lusso vero.
Modulabile: il compagno ideale di viaggio
Negli ultimi anni, però, ho usato spesso il modulare.
E non è un caso.
In viaggio fai tante soste: benzina, foto, caffè, controlli.
Alzare la mentoniera senza togliere il casco cambia completamente l’esperienza.
Per me oggi il modulare è:
- pratico
- comodo
- perfetto per il turismo
Con i modulari moderni non si fanno più grandi compromessi né su sicurezza né su comfort.
Casco adventure: quando la strada finisce
Quando il viaggio diventa misto, quando lo sterrato entra nel percorso, allora il casco adventure ha senso.
Visiera ampia, aria, possibilità di usare la maschera.
È un casco più “libero”, meno protettivo su asfalto, ma perfetto quando esplori.
Qui bisogna essere onesti:
su strada è più rumoroso, ma in certi viaggi è la scelta giusta.
Il peso conta più di quanto pensi
Una cosa che molti sottovalutano è il peso.
Non tanto il numero sulla bilancia, ma come è distribuito.
Un casco mal bilanciato ti distrugge il collo.
Dopo 6–7 ore te ne accorgi eccome.
Meglio un casco leggermente più pesante ma equilibrato, che uno leggero e instabile.
Il rumore è il vero nemico
Se c’è una cosa che ho imparato viaggiando è che il rumore stanca più dei chilometri.
Un casco silenzioso:
- ti fa arrivare lucido
- ti permette di goderti il viaggio
- rende l’interfono utilizzabile
In viaggio preferisco sempre un casco un po’ più caldo ma silenzioso, piuttosto che super ventilato e rumoroso.
Il miglior casco? Quello che ti fa viaggiare sereno
Alla fine, dopo tanti chilometri, ho capito che il miglior casco per viaggiare in moto è quello che:
- non ti fa pensare a lui
- non ti dà fastidio
- non ti stanca
Che sia integrale, modulare o adventure conta meno di come lo usi e dove vai.
Quando giri la chiave e parti, il casco deve sparire.
Se lo senti, qualcosa non va.
Perché il viaggio in moto è fatto di strada, di vento, di orizzonti.
E il casco giusto è quello che ti permette di viverli senza distrazioni.
Peppe Pagano

