In una domenica uggiosa, obbligata alla solitudine a causa delle regole anticovid, la mia mente trova sollievo nei ricordi piacevoli di viaggi spensierati.
Orgogliosa di essere motociclista nel DNA, i miei ricordi si traducono in sensazioni a fior di pelle. Considero la moto il mio elisir di lunga vita. Poco importa se piove o c’è il sole o se il vento oppone resistenza all’avanzare.
Non amo correre, preferisco vivere la strada piuttosto che raggiungere la meta.
Trovarsi fuori dalla città, senza smog e traffico cambia aspetto alla vita. Come davanti ad un piatto gourmet: non puoi divorarlo, devi guardarlo sentirne il profumo e gustarlo lentamente per assaporare e riconoscere ogni ingrediente.
Amo viaggiare, amo viaggiare in gruppo; un viaggio organizzato mi permette di non avere preoccupazioni e di condividere momenti felici con chi ha la mia stessa passione.
Oggi mi è tornato in mente un Capodanno in Andalusia, credo fosse il 2017. Eravamo a Granada e la mattina del primo gennaio non c’erano impegni programmati in quanto avendo fatto tardi la notte prima forse, e ripeto forse, sarebbe stato meglio restare di più sotto le coperte, ma, perché lasciare la moto in garage?
E poi come si dice: “chi va in moto a Capodanno…” Così, in pochi, accompagnati da Peppe, siamo saliti sulla Sierra Nevada. Partiti con 3° sotto lo zero e una nebbiolina umida che ci penetrava nelle ossa…poi man mano che salivamo, scomparsa la nebbia ed il freddo ci siamo ritrovati in un piazzale a fondo pista, in mezzo alla neve con un cielo terso ed una temperatura di +14° circondati da sciatori!
Ci siamo sentiti un po’ osservati! Abbiamo sostato per un caffè ai tavolini all’aperto e poi siamo tornati in hotel generando “invidia” nei nostri che si erano persi un’esperienza irripetibile.
Daniela Pesciarelli
Tour Leader