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Piccoli racconti di una terra diversamente unica: la Sicilia e l’emozione dei suoi borghi

Piccoli racconti di una terra diversamente unica: la Sicilia e l’emozione dei suoi borghi – atto primo. – Novara di Sicilia

Sono tanti i poeti, scrittori, filosofi e altro che hanno raccontato della Sicilia, dalle brevi frasi a dei lunghi monologhi per descriverne la sua bellezza mista a mille contradizioni. Tra questi, anche Johann Wolfgang von Goethe, scrittore tedesco che introdusse la Weltliteratur (letteratura mondiale), derivato dalla sua approfondita conoscenza e ammirazione per molti capisaldi di diverse realtà culturali nazionali, ha scritto della Sicilia e tra le sue frasi vorrei citarne una in particolare:

“L’Italia senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna. È in Sicilia che si trova la chiave di tutto. La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa, la cedevole scambievolezza delle tinte, l’unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra… chi li ha visti una sola volta, li possederà per tutta la vita.”

Descrivere una regione “la chiave di tutto” ci aiuta a comprendere come, in una limitata area geografica, ci sia una concentrazione di arte, storia e cultura che non ha eguali al mondo.

Sin dai tempi antichi, per passare alla storia meglio conosciuta lasciataci dal mondo greco, romano, bizantino da cui, grazie a questa immensa eredità, si è formato un insieme di pensieri sia culturali che modi di fare nella quotidianità attuale.

Ma la Sicilia, per fare un esempio, non vive solamente della grandiosità dei templi di Agrigento oppure dalla bellezza della cattedrale di Monreale ma anche di piccoli centri.  Tanti borghi in cui, ancor oggi, le tradizioni rimangono ancorate nei cuori dei suoi abitanti.

Proprio questi borghi sono il mondo che vorrei raccontare, piccoli gioielli incastonati tra dolci colline.

Adesso mi ritrovo qui, davanti alla tastiera del mio pc, pronto a far diventare parole tutto ciò che passa per la mia mente; un insieme di fotogrammi che si susseguono, pronti a creare un piccolo film che, probabilmente, finirà nel cassetto dei ricordi ma, allo stesso tempo, sarà sempre pronto a riavvolgersi ogni qual volta la mente ripercorre certi luoghi.

Siamo in dicembre inoltrato ma, in Sicilia, le temperature non sono proibitive, anzi. Seppur con qualche nuvola all’orizzonte ci mettiamo in movimento, partendo da Catania, per raggiungere Novara di Sicilia.

     Novara di Sicilia è un piccolo borgo che si trova al confine tra i Nebrodi ed i Peloritani. Un paese, di poco più di mille abitanti, la cui storia è risalente almeno al primo millennio a.C. con delle caratteristiche uniche e custode di tradizioni tutte da scoprire.

Novara di Sicilia, ha una spiccata identità, si respira ancor oggi un’atmosfera scandita da un ritmo rilassato dove, angoli di bellezza con le sue chiese, i suoi profumi lungo le stradine ci riportano indietro nel tempo.

Con ogni probabilità questa visione attinge dalla memoria, da ciò che sono stati i miei anni. La vita del quartiere dove tutto era speranza, condivisione, voglia di interagire con chi era e sentivi simile a te.

Al nostro arrivo troviamo un’accoglienza unica e di questo vorrei ringraziare il Sindaco Dott. Girolamo Bertolami, in realtà conosciuto da tutti come il “Sindaco Gino”, persona squisita che crede con ogni forza nello sviluppo turistico della sua città, di questo meraviglioso borgo. Il Vicesindaco Salvatore Buemi ed il comandante dei VV.UU. erano già nella grande piazza ad attenderci.

Perché scrivo questo? Semplice, a differenza di alcuni luoghi, Novara di Sicilia ha un riguardo particolare per chi viaggia in moto. Tanto da farci sentire come dei cavalieri erranti che godevano dell’ospitalità privilegiata nei castelli che incontravano nel loro cammino.

Parcheggiate le nostre moto sotto il grande albero, realizzato per le festività natalizie e con ancora acceso il fuoco di Natale, ci siamo incamminati per i tanti vicoli del borgo, una stradina dietro l’altra rappresentava un tuffo nel passato.

Trovare una casa aperta, con all’uscio seduto un produttore di formaggi, ci fanno comprendere di quanto amore qui regna per le sue tradizioni.

A tal proposito, credo sia opportuno descrivere anche di un formaggio tipico Novarese: “il Majorchino” in siciliano “u Maiurchinu”, che è un pecorino molto rinomato che richiede un lungo processo di lavorazione. Questo prodotto, caratterizzato da un sapore intenso e piccante, ha fatto la sua comparsa nel Seicento proprio a Novara di Sicilia.

In fondo, noi che viaggiamo in moto, non siamo dei semplici turisti ma abbiamo qualcosa di diverso; ci innamoriamo di ciò che guardiamo riuscendo a tradurre, dentro di noi, in poesia delle strade o degli angoli del mondo che passano inosservate agli occhi di chi non vive questa passione.

L’atmosfera di Novara e le chiacchierate senza fine ci hanno come rapito e da ciò che doveva essere un semplice passaggio in moto è diventata un’occasione per fermarci per pranzo.

Non sto a raccontarvi delle prelibatezze assaggiate, tra cui la famosa pasta “a ngrasciata” temine quasi intraducibile, in quanto rischierei di mettere in difficoltà chi ha in corso qualche dieta ferrea.

Forse è meglio soffermarsi a guardare ed ammirare la statua del David, realizzata dall’artista novarese Giuseppe Buemi nel lontano 1882.

Durante il pranzo dei novaresi si sono avvicinati al nostro tavolo, si parlava di cose semplici e ci siamo ritrovati catapultati in un mondo che, seppur non nostro, ci faceva sentire parte integrante di esso.

Ecco, forse è proprio questo l’aspetto che personalmente amo di questo borgo, sicuramente simile a tanti altri sparsi per la nostra bellissima Italia e di cui vorrei in futuro raccontare.

Il rapporto con le persone, la semplicità e tutto diventa proprio, come se ci appartenesse nell’intimo.

Non volevo con questo scritto semplicemente descrivere e raccontare delle sue tante chiese o della storia di Novara di Sicilia ma di ciò che è un piccolo frammento di un vissuto quotidiano.

Se a tutto questo, poi, si aggiunge una strada unica per noi motociclisti, come la SS.185 tutto diventa, come scrivevo prima, un piccolo film della nostra vita.

Il valico di Sella Mandrazzi, la vista maestosa dell’Etna, le isole Eolie nell’altro versante, il correre lento di un ruscello, il cinguettio degli uccelli accompagnato dal suono del motore, per alcuni tratti mi ha catapultato nel mio mondo: quel mondo che appartiene e ne sono certo, a tutti quelli che, come me, tramite ciò che potrebbe sembrare “un banale mezzo meccanico” riescono a vivere delle emozioni uniche.

Mi sono perdutamente innamorato di Novara di Sicilia, della SS 185 e forse ancor più della mia moto.

A tal proposito vorrei sottolineare che non importa che modello sia, che cilindrata possa avere, quanti cavalli abbia a disposizione… si tratta semplicemente di “un banale mezzo meccanico” che semplicemente riesce a muovere la vita.

Peppe Pagano – Founder Motoexplora tour operator

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