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El Jem, Tunisia: In Sella tra Storia, Sabbia e Silenzio

El Jem, Tunisia: In Sella tra Storia, Sabbia e Silenzio

di Motoexplora

Se c’è un posto in Tunisia che ti prende per mano e ti porta indietro nel tempo – non di decenni, ma di secoli – quello è senza dubbio El Jem. Ma attenzione: non stiamo parlando solo di storia. El Jem è un mix travolgente di architettura romana, polvere sahariana e il tipo di silenzio che solo il deserto sa offrire. E sì, è perfetto da raggiungere… in sella a una moto.

Dove ci porta la strada

Il nostro viaggio parte da Sousse, sulla costa orientale tunisina. Da lì ci si dirige verso l’interno, attraversando distese pianeggianti punteggiate da ulivi, villaggi sonnolenti e strade dritte che sembrano tagliare l’orizzonte. El Jem appare all’improvviso, come un miraggio, con la sua imponente anfiteatro romano che svetta sul paesaggio.

Una delle cose che colpisce subito è il contrasto: da una parte la Tunisia moderna, caotica e viva, dall’altra questo luogo fermo nel tempo. E noi di Motoexplora, sempre in cerca di strade che raccontano, non potevamo che fermarci.

L’Anfiteatro di El Jem: Roma nel cuore del Maghreb

Costruito nel III secolo d.C., l’Anfiteatro di El Jem è il terzo più grande del mondo romano – superato solo dal Colosseo di Roma e dall’anfiteatro di Capua. Ma quello che lo rende speciale è lo stato di conservazione: puoi entrare, salire fino in cima, passeggiare nei sotterranei, toccare con mano la pietra consumata dal tempo e dal vento.

E no, non è pieno di turisti. Spesso si ha l’impressione di essere soli, con il suono dei passi che rimbomba sotto le volte e il sole africano che filtra tra le arcate. Per noi motociclisti, abituati al rombo dei motori, questo silenzio quasi sacro ha un sapore unico.

Moto, libertà e strade secondarie

Il bello di viaggiare con Motoexplora è che non seguiamo solo le rotte turistiche. Dopo la visita all’anfiteatro, il consiglio è proseguire lungo le strade secondarie verso Mahdia o Kairouan, esplorando i villaggi berberi e le campagne tunisine. Ogni curva può regalare un incontro: un pastore con il suo gregge, una famiglia che ti offre un tè alla menta, bambini che salutano con entusiasmo al passaggio delle moto.

In zona si trovano anche le rovine delle antiche ville romane, alcune con mosaici perfettamente conservati, come quelle nel Museo Archeologico di El Jem. Un altro motivo per fermarsi, scendere dalla sella, e lasciarsi trasportare dal passato.

Consigli pratici per i motociclisti

  • Strade: L’asfalto è generalmente buono, ma attenzione alla sabbia sul manto stradale, soprattutto in prossimità dei villaggi.

  • Clima: Meglio evitare le ore centrali del giorno, soprattutto in estate. Il caldo può essere intenso.

  • Sicurezza: El Jem è tranquilla, ma è sempre consigliabile parcheggiare la moto in zone visibili o custodite.

  • Carburante: Le stazioni di servizio non mancano, ma in zone più remote meglio fare il pieno quando si può.

El Jem è molto più di un sito archeologico

Chi viaggia in moto sa che non si tratta solo di vedere posti nuovi, ma di sentire il viaggio sulla pelle, di vivere la strada. Ecco perché El Jem non è solo una tappa culturale, ma un’esperienza totale: il contrasto tra antico e moderno, il paesaggio brullo ma affascinante, la gente che ti accoglie con un sorriso, le curve che portano verso l’ignoto.

Con Motoexplora, ogni viaggio è un racconto. E quello che parte da El Jem è uno di quei racconti che vale la pena vivere, chilometro dopo chilometro.

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