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Toscana: Novembre 2011

a cura di Peppe Pagano. Articolo pubblicato sul n° 197 del Magazine “Mototurismo”

Le prime luci del mattino cominciano ad accarezzare delicatamente la mia inseparabile compagna di viaggio, sono passate quasi tre ore ed i chilometri percorsi sono decisamente pochi. Parto da Acireale in Sicilia e la mia destinazione è San Sano, nel cuore del Chianti in Toscana. Innanzi a me un continuo cantiere con lavori in corso, la fatidica Salerno-Reggio Calabria, 440 km di pura agonia. Una corsia unica dopo l’altra, con una andatura che non supera mai i 50 km/h. Chi proviene dal sud Italia non ha alternative, non ci sono altre strade “comode” a meno che non decida di prolungare il viaggio di diverse ore.

La musica ascoltata attraverso l’interfono mi fa compagnia, le mie canzoni preferite, quelle canzoni fine anni 70 che mi riportano alla mente i miei giorni di ragazzino, il ricordo del primo amore, una ragazzina dagli occhi blu e la speranza di vivere in un mondo migliore. Ricordo che percorrevo questa “autostrada” con mio padre… “vedrai prima o poi sarà completata”, mi diceva…. già prima o poi… sono trascorsi così tanti anni e nulla è cambiato… fortunatamente, nonostante il passere degli anni, nemmeno io sono cambiato, continuando ad essere il ragazzo di sempre.

Non so se tutto questo dipende dal proprio modo d’essere ma certamente viaggiare in moto contribuisce a tener viva la spensieratezza dei tempi migliori. È già ora di pranzo e sto per superare Salerno, sono passate quasi otto ore e finalmente l’agonia di questa strada sta finendo. E’ incredibile pensare che in altre zone d’Italia si discuta se realizzare o meno l’alta velocità! Francamente mi vien da ridere… al sud abbiamo la bassa velocità conclamata. Ah già… prima o poi si costruirà persino il “Ponte sullo Stretto” un’idea irrealizzabile che butta fumo negli occhi ad una terra disperata, è un pò come promettere ad un affamato “domani avrai le posate d’argento”.

Arrivo in serata nel Chianti e l’odore del mosto mi avvolge dolcemente. Il mattino seguente il sole ha il sopravvento su una leggera foschia che diradandosi lascia spazio ad uno scenario da sogno. La laboriosità dell’uomo ha trasformato delle colline in fonte di ricchezza, ettari di vigneti che in ottobre ci regalano i caldi colori dell’autunno. Durante la giornata sopraggiungono i miei compagni di viaggio, provenienti da tutta Italia e pronti a godere appieno di quel territorio così ricco di cultura, arte e, soprattutto, enogastronomia. toscana-1Personalmente ritengo che per conoscere e vivere un territorio nella sua interezza occorra affidarsi a chi è del luogo; solo il nativo è in grado di farti vivere quel tocco di magia che ogni regione ha nel proprio cuore.

Ed è grazie alla disponibilità di Sandro e Francesco, Raddesi doc, che andiamo alla scoperta di un pezzetto di una delle regioni più belle ed affascinati d’Italia, la Toscana. Percorsi alternativi ed una andatura estremamente turistica ci consentono di vivere strade uniche con continui saliscendi in mezzo ad antichi vigneti e piccoli borghi ricchi di storia come San Gimignano, la cui origine Etrusca, risale al III° a.C. La cittadina è famosa per le torri medievali che ancora si innalzano sul suo panorama. Una visita al museo della tortura ci aiuta a riflettere sulla capacità negativa dell’uomo, che potremmo definire cattiveria, nei confronti dei suoi simili.

Le soste pranzo si trasformano in momenti di autentica riflessione gastronomica, con portate a base di cinghiale, affettati e naturalmente dell’ottimo Chianti. Pranzi da “matrimonio” quelli che durano un paio d’ore, in pieno relax e con la voglia di raccontare le proprie emozioni mototuristiche. Dal mio punto di vista il turismo in moto non ha fretta, non ricerca disperatamente la curva dalla piega perfetta o l’accelerazione da brivido al verde del semaforo. Il desiderio del moto turista, invece è quello di annusare i profumi nell’aria, di scoprire i panorami e brama di conoscere ogni posto visitato vivendolo.

La visita a Radda in Chianti, piccolo comune di appena 1.600 abitanti è decisamente unica, grazie alla disponibilità del Sindaco Alessandro Aterini, riusciamo a parcheggiare in pieno centro e ci godiamo ogni angolo, ogni dettaglio e la semplice allegria di questo affascinante borgo laddove tutto profuma di vino buono. I pochi giorni a disposizione procedono velocemente e purtroppo non riusciamo a fermare il tempo che inesorabile ci avvicina alla fine della vacanza. Giungiamo al Castello di Brolio edificato intorno al X° secolo, qui sembra davvero che il tempo si sia fermato, l’antica storia che racchiude dentro le sue mura è davvero unica. Già nel XII° secolo, con l’insediamento della potente famiglia dei Ricasoli da Cacchiano fa parlare di sè e la perenne disputa tra Fiorentini e Senesi tracciarono per secoli la storia dei suoi bastioni.

Tra gli eredi illustri, che si sono succeduti nella proprietà del castello, c’è il barone Bettino Ricasoli eletto nel 1861, succedendo a Cavour, primo ministro del nascente regno d’Italia. Ancor oggi, una leggenda vuole che nelle notti di luna piena, nelle campagne attorno al castello di Brolio, si aggiri il fantasma del barone Ricasoli, a cavallo e avvolto in un mantello nero, con una muta di cani da caccia al seguito. In ogni regione, in ogni angolo d’Italia si respira un’aria unica. Ogni cosa è ricca di storia, di vissuto, di leggende da raccontare. Scoprire l’Italia è scoprire noi stessi, tradizioni e culture che sembrano lontane da regione a regione sono la vera ricchezza di una nazione che il mondo invidia.

Peppe Pagano

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