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Sicilia: Aprile 2011

a cura di Ismaele Fusco

Ecco, ci siamo, finalmente è arrivato il momento della partenza. Un ultimo controllo ai bagagli ed alla mia VFR e poi via. Mentre percorro la strada che mi porta al traghetto nella mia mente si intrecciano vari pensieri, ma su tutti prevale la voglia di percorrere nuove strade e di conoscere nuove persone.
A Grosseto incontro Roberto e Susanna, ed insieme ci imbarchiamo per Palermo. Al nostro arrivo a Palermo, sulla banchina ad attenderci c’è Andrea, il nostro accompagnatore e conosciamo anche Gino e Marinella che, con la loro GS 1200, provengono da San Marino.

La Sicilia ci accoglie con una bella giornata e così, dopo esserci districati dal traffico di Palermo, grazie alla guida di Andrea, iniziamo ad esplorare questa bella terra. Visitiamo la vecchia tonnara di Scopello restando colpiti dall’acqua cristallina e dagli intensi profumi che si sprigionano dalla campagna in fiore. Anche l’impatto con la gastronomia è immediatamente soddisfacente ed Andrea si dimostra altrettanto prezioso nell’indicarci quali leccornie gustare.

Il Pomeriggio visitiamo Segesta. L’austero tempio dorico si staglia sullo sfondo di verdi colline in cui le chiazze di giallo e fucsia dei fiori, si alternano al bianco delle rocce calcaree. Il posto è magico, sospeso in un’atmosfera che ci offre un assaggio della plurimillenaria storia di questa regione.In serata arrivano anche Achille e Gabriella, con la loro CBF 1000, da Asti ed a cena il gruppo è finalmente al completo. Il clima è immediatamente positivo, grazie anche all’ottima cena ed alla simpatia di Andrea che ci coinvolge subito nella programmazione del viaggio. Concordiamo gli orari degli spostamenti ed apprendiamo con piacere che le tappe sono selezionate secondo due criteri: uno paesaggistico-culturale l’altro motociclistico-gastronomico. Siamo così di buon umore che le previsioni meteo per niente favorevoli non ci preoccupano più di tanto.

La mattina di Pasqua partiamo con il sole e, dopo una sosta con un momento di riflessione sul luogo della strage di Capaci, proseguiamo per Milazzo lungo la settentrionale sicula che ci offre bei tratti guidati. L’andatura è turistica e ci permette di apprezzare al meglio la bellezza dei paesaggio. Visitiamo Cefalù ed il santuario di Tindari (bella la strada per arrivare) e giungiamo in albergo, non prima di esserci inflitti una bella immersione nel traffico per arrivare fino in cima all’istmo. Un’ottima cena, che ci permette di approfondire la reciproca conoscenza ed un meritato riposo nell’albergo davvero di buon livello ci rimettono in forza e la mattina dopo partiamo alla volta dell’Etna. Un vento fastidiosamente forte ci impedisce di godere appieno della bella strada di montagna che ci porta alla nostra prima tappa: degustazione cannolo. Corroborati, iniziamo a salire le pendici del vulcano, non prima di esserci ben coperti. Le condizioni meteo stanno infatti peggiorando ed il termometro della mia VFR indica 7 gradi! Siamo tutti motociclisti di esperienza (un modo elegante per dire che non siamo più tanto giovani) e le moto sono cariche, ma la strada che ci porta a quota 1900 è bella e ben tenuta e ci permette di scaricare qualche cavallo a terra, pur mantenendoci ampiamente entro i livelli di sicurezza.

Rimaniamo affascinati dal paesaggio quasi lunare delle colate di lava e visitiamo anche due crateri. Il vento è talmente forte che Roberto, mentre sta scattando una foto viene gettato a terra e rotola per qualche metro all’interno del cratere, fortunatamente indossava ancora il casco e la disavventura si risolve con quattro risate ed il rimpianto di non aver avuto la prontezza di filmare la scena. Dopo la foto di rito con striscione di fronte ad una colata di lava, scendiamo verso Acireale, dove arriviamo appena in tempo per evitare la pioggia. Il giorno successivo, come da programma, è a disposizione ma il tempo è talmente proibitivo che optiamo per un’escursione in auto a Taormina.

Non riusciamo ad apprezzarne appieno la bellezza perché alla pioggia, veramente intensa, si è aggiunta una nebbiolina che quasi impedisce di vedere il mare, ma rimaniamo comunque favorevolmente colpiti dalla sua atmosfera e dal bel teatro antico. Al rientro in albergo diamo un’occhiata preoccupata alle nostre moto arrossate dalla sabbia caduta assieme alla pioggia, ceniamo ed andiamo a dormire sperando che il tempo migliori. Purtroppo non è così. Facciamo un rapido briefing con Andrea e modifichiamo l’itinerario, che prevedeva delle strade di montagna, privilegiando un percorso più scorrevole e rapido, che ci permetta di minimizzare le conseguenze della pioggia. Procediamo alla vestizione da bagnato estremo e partiamo alla volta di Siracusa. Arriviamo in albergo, molto bello e situato in ottima posizione sul lungomare di Ortigia, piuttosto presto, ma veniamo accolti con la ormai consueta cortesia e possiamo avere rapidamente le nostre camere.

Possiamo così toglierci le cose bagnate e partire alla scoperta di Ortigia e Siracusa, non prima di aver lasciato le nostre cavalcature in un garage poco lontano. Il fascino di più di 25 secoli di storia si sprigiona dal teatro antico, dove tutt’oggi sono rappresentate opere di autori greci, dall’orecchio di Dioniso, grotta dalla forma particolare che amplifica i suoni e dalla fonte Aretusa. La cena in albergo conferma l’ottimo livello della struttura. La mattina successiva partiamo alla volta di Noto. La capitale del barocco siculo ci accoglie con un bel sole e la pietra chiara delle sue chiese e dei suoi palazzi risalta nel contrasto con l’azzurro intenso del cielo. Proseguiamo per Modica, bella cittadina arroccata sulla montagna, famosa per il suo cioccolato che si rivela una vera delizia per il palato.

Non contenti, quando Andrea ci propone una sosta gastronomica presso il locale di un suo amico nella vicina Aragona (solo un po’ di antipasti, per non appesantirci), accettiamo con entusiasmo. Non sappiamo a cosa stiamo andando incontro… Il nostro ospite ci imbandisce la tavola con una quantità ed una varietà tale di portate, fra cui spicca “U taganu” specialità pasquale del posto, da costringerci nostro malgrado ad alzare bandiera bianca ben prima di aver terminato il tutto. Ben rifocillati ripartiamo alla volta di Enna, percorrendo strade che attraversano una bellissima campagna e facciamo una sosta a Piazza Armerina. Qui veniamo accolti da Lucia che ci guida alla scoperta della villa romana del Casale, i cui splendidi mosaici, in eccellente stato di conservazione, meritano davvero una visita. Arriviamo ad Enna abbastanza tardi ed il sole che tramonta, aggiunge una calda tonalità al verdeggiante paesaggio montano che ci circonda.

Il mattino successivo partiamo alla volta di Agrigento e dopo una sosta caffè presso un locale realizzato all’interno della carlinga di un aeroplano, arriviamo a Mussomeli. Anche oggi il sole splende e la salita al castello che domina il paese e la vallata è abbastanza impegnativa. Per fortuna che, come in occasione di tutte le altre visite, Andrea, il nostro accompagnatore, ci aspetta alle moto, permettendoci di lasciare caschi e giacche per poter camminare leggeri. Il castello merita comunque la fatica che si fa per arrivarci. Proseguiamo per Agrigento dove visitiamo, sempre sotto un bel sole, la famosa valle dei templi. Le opere dello scultore contemporaneo Mitoraj, esposte all’interno del parco archeologico, ben si integrano con le antiche strutture, dando un senso di continuità temporale a tutto il complesso.

Ripartiamo alla volta di Sciacca, dove ancora una volta possiamo apprezzare la bellezza del mare di Sicilia e degustare un’ottima granita al limone e poi, percorrendo una bella strada che si snoda attraverso la campagna sicula, arriviamo all’agriturismo che ci accoglierà per la cena e la notte, nelle vicinanze di Sambuca di Sicilia. Qui battiamo il record di vicinanza moto-camera, parcheggiando le nostre cavalcature all’interno della corte a meno di due metri dalla porta di ingresso dei rispettivi alloggi. L’ottima cena ci predispone ad un meritato riposo. Al risveglio scopriamo però che giove pluvio ce l’ha proprio con noi. La pioggia battente ed un forte vento ci consigliano di rimandare la partenza.

Aspettiamo che smetta di piovere e poi via alla volta di Palermo. Dopo pochi chilometri corro il rischio più grande di tutto il viaggio, una folata di vento mi fa fare un dritto a 12(dodici)kmh ed anche se la cosa non ha conseguenze, data la bassa velocità riesco a fermarmi prima del muro, mi lascia veramente segnato psicologicamente!!!! Visitiamo Palazzo Adriano, luogo del set del film Nuovo cinema Paradiso di Tornatore, la palazzina di caccia di Ferdinando IV a Ficuzze, ci fermiamo a Piana degli Albanesi per un cannolo veramente speciale, a Portella della Ginestra luogo della strage del 1° maggio 1947 ed infine arriviamo a Monreale. La cattedrale normanna è veramente un gioiello con i suoi mosaici ed il suo chiostro la cui visita meriterebbe da sola una giornata intera. I capitelli delle colonne sono infatti tutti diversi e tutti mirabilmente rifiniti e ad ogni sguardo è possibile apprezzarne ulteriori particolari.

Con questa visita, purtroppo, termina il nostro viaggio ed arriviamo al momento dei saluti. La leggera malinconia del distacco è mitigata dalla consapevolezza di aver incontrato nuovi amici, di aver condiviso insieme un viaggio ben organizzato alla scoperta di una terra ricca di storia e accogliente sotto tutti gli aspetti. I primi a partire saranno Achille e Gabriella che hanno il traghetto per Genova, Andrea, finito il suo compito di guida, tornerà a Catania, mentre noi 5, grazie a Peppe che ci ha dato la possibilità di pernottare presso l’hotel dove abbiamo iniziato la nostra avventura siciliana, abbiamo ancora quasi una giornata intera da condividere, prima di prendere il traghetto per Civitavecchia. Il tempo ci perseguita e non riusciamo ad andare a visitare Erice come avevamo programmato per… pioggia e nebbia! Poi ritorniamo a Palermo e ci imbarchiamo. All’arrivo c’è, naturalmente, il sole prendiamo un ultimo caffè insieme e poi partiamo per il rientro a casa.

Che dire di questa esperienza: la presenza di Andrea che ci ha guidato con cortesia ed efficienza, vigilando costantemente sulle nostre moto è stata un plus importante. L’ottima organizzazione, che ci ha portato in alberghi e ristoranti di qualità, la puntualità di tutti, la condivisione delle decisioni ha fatto sì che questi giorni siano volati in un clima sereno e disteso. Quello che mi resta è la voglia di ritornare, 7 nuovi amici e… quasi un chilo in più. Vorrei quindi ringraziare Peppe per l’organizzazione, Andrea, Roberto e Susanna, Gino e Marinella ed Achille e Gabriella, per la loro simpatia e la loro disponibilità.

Ismaele Fusco

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