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Marocco: Agosto 2011

a cura di Riccardo Pogliaghi

Marocco….le strade dell’impero e… delle fantastiche sorprese
Voglio scrivere queste poche righe per ringraziare tutte le persone che hanno partecipato al viaggio in Marocco e rivivere con tutte loro le emozioni ancora vive di questa bella avventura. Dopo una partenza un po’ sofferta a causa della difficoltà di assicurare le tre moto che in Italia si sono sentite negare dalla propria assicurazione la copertura R.C. per il Marocco, finalmente partiamo in scioltezza senza la spada di Damocle sulla testa dell’assenza del maledetto foglio verde.

Devo fare una doverosa premessa, io motociclista da 32 anni e con all’incirca 900.000 km sulle spalle non avevo mai fatto un giro di due settimane con un gruppo di persone sconosciute e gestito da un Tour Operator. La cosa che più si è avvicinata al nostro viaggio l’ho vissuta lo scorso anno quando ho trascorso 10.000 km tra New York e San Francisco con 8 amici ma tutto organizzato da noi. Questo per dire che nella mia testa questo tipo di vacanza non era esattamente il mio ideale.

Detto questo trovo che in questa esperienza non ho assolutamente trovato quei vincoli stile “xxxxxxx” all inclusive di cui avevo timore ma al contrario mi sono trovato a girare il Marocco con degli amici in totale libertà decidendo di volta in volta il da farsi. E’ chiaro che quando ci sono tante teste non è sempre facile accontentare tutti, quante volte ad una fermata mi sono detto ma che c…o ci fermiamo a fare ma oggi considero queste quisquiglie, quisquiglie.

Parliamo invece del Marocco, non pensavo mi piacesse così tanto specialmente nella zona verso l’Algeria, il deserto e la parte più povera, più vera e più bella Zagorà, Ouarzazate. le gole, etc….

Strade
Considerate che chi scrive ha percorso l’intero itinerario con una Goldwing 1800, che, con passeggero e bagagli, si avvicinava molto ai 600 kg.
Le strade sono discrete anche se il pericolo si annida dietro ad ogni curva, sabbia o ghiaia per terra, buche, asini e capre liberi di pascolare in ogni dove, vecchi veicoli fermi in curva o peggio, con enormi perdite di olio e carburante sull’asfalto.
Detto così sembra una tragedia, invece, tutto sommato è stato affascinante anche affrontare queste piccole difficoltà, che però erano anche il sale del viaggio. Siamo passati da sterrati nel deserto a passi quasi Dolomitici di 2000mt, in foreste di Cedri con scimmie annesse. Che spettacolo!!!
Marocchini

I Marocchini invece mi hanno piacevolmente stupito per la gentilezza e disponibilità sia durante la guida (segnalavano spesso per facilitare il sorpasso nei punti ciechi), che durante i giri nelle varie Medine. Attenzione non che fosse tutto rose e fiori, è chiaro che il Marocchino vede il turista come una mucca da mungere e di conseguenza è una continua lotta tra chi vuole vendere di tutto e chi dopo il terzo tappeto non sa più come declinare l’invito alla visita del venditore insistente.

Ho comunque avuto sempre, dico sempre, la sensazione di essere in un paese tranquillo senza delinquenza e con la possibilità di poter lasciare i caschi sulla moto tranquillamente senza avere il timore di trovarne quattro. Un plauso anche per la onnipresente Polizia Marocchina. Penso che al mondo esista un venditore di tele laser miliardario visto che ogni 50 km in Marocco vi è una pattuglia di poliziotti armati della macchinetta infernale rileva velocità. Normalmente questi punti di controllo erano situati su strade con limite a 60 km/h e per me e Fernando che viaggiavamo sempre in coda, essendo spesso in recupero, a più di 100 km/h, ci hanno sempre graziato anzi ci salutavano amichevolmente al nostro passaggio (magari i 500 led colorati posti sulle nostre piccole aiutavano).

Tour Leader
Enzo è sicuramente una persona fantastica, una persona educata, di altri tempi, corretto e di compagnia, uno che vorresti sempre in giro con te.
Compagni di viaggio
Se questo viaggio è stato un successo, e sarà da me ricordato come uno dei momenti più belli vissuti da motociclista, lo si deve anche alle persone che ci hanno accompagnato, tutte persone normali, che detto così suona male ma vi assicuro che per me è il più bel complimento possibile.
Arrivati in Hotel il bagno collettivo in piscina era un rito a cui non si poteva assolutamente esimere e non mi ricordo una sera dove non si sia mangiato assieme in amicizia.
Che altro dire, in questo momento convivo con la nostalgia di un viaggio che sicuramente è stato bello ed emozionante e di persone stupende con cui abbiamo condiviso due settimane che resteranno nella mia memoria tra i miei ricordi più belli.

Alberto Personi e Mariella Gobbi

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