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Sicilia: Luglio 2007

di Francesco Rostagno

Succede una mattina di fine giugno che mi sveglio e devo preparare il necessario per il viaggio della mia vita.
E sì, mi sono appena sposato!
Maria ha pensato bene di portarmi a rosolare in Sicilia, vestito di nero moto, con casco integrale e scarpe rigorosamente nere rinforzate. Sei magliette, sei mutande, sei calzini, sei….sei un po’ matto, chi te lo fa fare!?
E poi giù magari non c’è nessuno dell’agenzia che ti aspetta; cosa si fa a Palermo alle sette di sera se non c’è nessuno che ti aspetta? In Sicilia?
La turbonave veloce raggiunge intanto la costa, il termometro non bara, fa caldo!
Sotto gli alberi del porto di Palermo due figure rassicuranti ci stanno aspettando a bordo della loro moto.
Ciao sono Francesco, ciao sono Peppe, come mai questo Transalp ha così pochi Kilometri? Ma a te cosa importa, per me sono già tanti…. Simpaticone!!
Seguiteci.
Ci avviamo per una città caotica verso la collina e finalmente in una villa a ridosso della montagna, in località San Martino delle Scale, ci prepariamo per la prima cena in Trinacria e prima notte a 40 gradi centigradi, almeno (Enza metti un ventilatore!).
La cena si svolge in questo modo:
prepari la brace, porti i piatti, le posate, i bicchieri, il pane, il vino, le olive, a 30 metri da casa in una zona adatta alle chiacchiere sotto gli alberi.
Aspetti poi che Peppe braci 5 kilogrammi di pesce spada fresco e 3kg di gamberi, infine divori il tutto con grande piacere, innaffi ogni tanto di bianco “loro” e ti conosci; aiuti a spreparare e buonanotte.
Alle 8 del mattino vieni svegliato in modo mooolto rumoroso con un “sveglia ecco il caffè”, servizio a letto.
Si parte, ma dopo 7 minuti già è necessario togliere il casco per infilarsi dentro un bar che serve dolci siciliani very good, cominciamo bene! Alè, via per raggiungere Cefalù, tanta gente, bel paese, prime foto. Saliamo nelle Madonie sino a Castelbuono, bel paesino con grande castello.
Kilometri di costa incontaminata, verso Messina, cominciano i crampi della fame, ci si porta allora a San Fratello dove ci servono affettati del luogo, squisito il salume di cinghiale del posto, o maiale nero, di cui non ricordo il nome.
Il pomeriggio è dedicato agli occhi e al gusto, paesaggi selvaggi in altura fino a Randazzo, famosa in tutto il mondo per i suoi gelati di una certa pasticceria, che pistacchio!!!! Il ritorno al mare è percorso per altre stradine in altura con viste mozzafiato, paesi appesi alle pareti dei monti, profumi di ginestra e di pino.
Primo tramonto siciliano ed entrata all’HILTON di Furnari, 5 stelle, noi sudati, capelli alla Rodolfo Valentino davanti a gente in livrea, facchini tutti colorati e russi dovunque. Bella LOCATION, buona cena, interessante chiacchierata ai raggi di luna e trac…scatta la molla: Beppe, Laura, Maria e Francesco stanno bene assieme e si scambiano confidenze; poi vanno a dormire in 3 letti da 3 metri di larghezza; il potere del soldo! sarà per fare stare anche esso a riposare con te!
E’ mattino, dopo colazione si riparte.
Giornata Stupenda, giro dell’ETNA, è immensa la montagna! Intanto la prima fermata a Novara di Sicilia ci fa conoscere un bel paesino ed uno spazzino oltremodo simpatico e disponibile a raccontarci il paese, lui è un portatore; durante la festa del paese, deve percorrere la via centrale sorreggendo, con altri, una statua pesantissima, se ben ricordo più di una tonnellata; il paese ha oggetti antichissimi custoditi in cassaforte nel comune, dice sempre lui.
Francavilla di Sicilia, Castiglione di Sicilia, Linguaglossa. Al rifugio alpino Brunek, etna nord, conosciamo Michele; ha capito tutto della vita, i soldi non fanno felici, bisogna sempre essere se stessi e comunque porsi al rispetto degli altri, dobbiamo pretendere il rispetto, vivi e lascia vivere, se vuoi un caffè fattelo, se vuoi pagare a volte non puoi, arrivederci Michele.
Fornazzo, Milo, Zafferana Etnea e su per il rifugio Sapienza a visitare a quota 2000, i vulcani Silvestri, i percorsi a cielo aperto della lava, la distruzione, la rinascita verde, i cunicoli sotterranei della lava……i miracoli…ed altri perché…, i biscotti di luoghi più in basso!
Giù a rotta di collo verso Acireale.
Nicolosi, Pedara, Tre castagni e Santa Tecla location; una veloce doccia, cena, sdraio romantica in riva al mare per tre minuti, un giro di mazurca, un tango da balera ed un walzer viennese, poi fortunatamente è mancata la luce allo strumento musicale e il cantante ha chiuso la serata….notte.
Giornata di riposo, il termometro dell’aeroporto di Catania tocca quota 51, noi piemontesi ci nascondiamo tra le acque della piscina salata, vista mare e poltriamo tutto il giorno.
Tutto in preparazione della nottata, in dettaglio:

Vergognosa mangiata di pesce a Santa Maria la Scala (Acireale)
Visita notturna “con guida” alla città di Acireale; di grande interesse la casa natia ed il vicolo dove ha fatto il discolo il nostro amato Peppe.
Bevuta di acqua salata, dicono che tolga la sete!
Bevuta di spremuta di limone con sciroppo di arancio, è buona ma te la mette la sete!
Bevuta alla fonte di Pozzillo; acqua afrodisiaca……non posso raccontarvi il seguito, notte.
Siamo di nuovo a cavallo, nuovamente per 7 minuti, dovevamo per forza provare la granita alle mandorle con la brioche ma poi via, sarà giornata calda e lunga! Visitiamo Noto ed il suo meraviglioso barocco. Mentre ci strafochiamo d’arte, il “capo guida” rimane a controllare i cavalli, al nostro ritorno russa!!!! su di una panchina!!!! Tutto lungo coricato!!!! Ripartenza per Modica, bella cittadina tenuta contro la montagna da qualche miracolo architettonico. Mangiano dei dolci strani i modicani o modicesi, contengono carne di vitello!!! Forse sono stati visitati ANCHE da qualche tribù africana!
Dopo Modica, la bella Ragusa Ibla e poi dritti, si fa per dire, verso Enna; passano sotto il nostro sguardo Caltagirone, anch’essa incollata ad un monte, Piazza Armerina, un bel tramonto rigeneratore e veloci verso villa Gussio Nicoletti.
Lusso spropositato, abbiamo messo i pattini anche alle moto, non ci siamo osati a portarle con noi nella visita alle camere ricercatissime e molto scic della villa del barone.
A ristorante conosciamo Santino, uomo in tait, grande uomo, pieno di premure, educatissimo e desideroso di farci sentire la Sicilia verace; Santinooooo l’abbiamo sentita, grazie.
Il dopo cena passa in riva alla piscina, una meravigliosa piscina tutta per noi, tra ulivi, fiori di cappero, altri fiori dallo smaltato colore blu, blu come la luna dietro i rami di una pianta secolare, notte.
Dopo una succulenta colazione a base di tutto il ben di Dio che abbiamo trovato in sala da pranzo, inforchiamo le moto per portarci alla visita dei mosaici della villa Romana del Casale; “grande Sicilia, conserva bene queste opere uniche al mondo!”
Come sono uniche, perlomeno in Italia, i vulcanelli di fango della riserva naturale di Macalube di Aragona, visitati il giorno successivo.
Tali vulcanelli e laghetti tondi, sono creati da fuoriuscite di metano; sono sotto il controllo di Salvatore, di Lega Ambiente, che alle 14,00 del pomeriggio a 45 gradi centigradi, racconta, racconta, racconta del progetto di protezione e diffusione dell’habitat, progetto finanziato dalla UE… secondo me si sente a 20 gradi tant’è preso.- Grazie anche a te Salvatore.
Dimenticavo che alla villa Gussio ci siamo fatti un’ora di relax benessere: bagno turco, acque ghiacciate, nebulose, picchiettanti, odorose, piacevolissime!
Aragona, Agrigento, Valle dei Templi; è ora di essere meno seri e dare sfogo ai nostri istinti più repressi, battere le donne sui go-kart.
Ci aspettavano 4 di essi vicino a Eraclea Marina; dieci minuti di furore maschio, all’arrivo siamo primi NOI, poi…….lorooo!
Potevamo a questo punto salire appagati a Caltabellotta.
Se le altre cittadine erano incollate al monte, questa doveva essere anche puntellata tanto era abbarbicata dritta su per la montagna, la pianura sottostante…una magnificenza!
Una strada da pelle d’oca per la bellezza entro cui scorreva il suo nastro di asfalto ci porta a Sciacca, dove ci attende Pippo.
Egli ci ha fatto preparare una cena con i fiocchi, poi è rimasto a chiacchierare con noi per fare tardi; Pippo, che bella è Torre Tabia!
Poveri noi siamo agli sgoccioli; curve e controcurve tra il grano tagliato, fino a Poggioreale, città distrutta dal terremoto ma che sa ancora parlare ai cuori che vi si addentrano! Peccato non si sia attorcigliata su se stessa la muraglia riportante la scritta DUX.
E sa parlare anche Giuseppe il pecoraio, un’ora ci intrattiene, parla della sua Sicilia, dei suoi viaggi a Milano, Venezia, Firenze, sempre con il cuore nell’isola, del suo punto di vista, delle sue soluzioni; Giuseppe siamo anche noi da oggi un po’ siciliani.
Grande dimenticanza! Per strade impervie ci siamo trovati a ridosso di un piccolo canyon; abbiamo potuto ammirare conchiglie fossili incastonate nelle pareti scoscese.
Per bere un bicchier d’acqua siamo passati a trovare una conoscenza della nostra “guida”, la signora Cammarata.
Acqua e torta, tutta per noi! carina, allegra, simpatica e generosa la signora Cammarata!
Calatafimi, Segesta.
Il tempio di Segesta ha uno stato di conservazione superlativo, ma …… la nave da Genova stà già attraccando al porto di Palermo.
Alcamo, Partitico, Pioppo, Monreale dall’alto, Palermo e la Conca d’Oro ai nostri piedi, San Martino delle Scale.
Enza che ci aspetta con l’acqua fresca, i fichi, le pesche, la birra…… ma il sogno è finito.
Attenzione attenzione, si avvisano i signori passeggeri che il ristorante al piano 8 è aperto e che la partenza avverrà alle ore 21, addio amici siciliani, addio Beppe, addio Enza, non siete stati capaci di fare durare il sogno in eterno, peccato, vi perdoniamo comunque e vi vogliamo un sacco di bene.
Addio Laura, addio Maria, addio Francesco, vi vogliamo un sacco di bene anche noi.
Francesco Rostagno

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