a cura di Raffaele Gobbo
Diceva Seneca : ” l’importante è sapere con quale spirito arrivi , non dove arrivi “.
Giuro che quando Roberto mi disse che voleva iscriverci al tour “dal Mediterraneo al mar nero ” proposto da Motoexplora, dissi a me stessa …”ma con tutti i bei posti che si sono da visitare al mondo, proprio in paesi come la Romania, l’Albania, la Bulgaria devo andare ???
Si erano praticamente fatti avanti tutti quei pregiudizi e luoghi comuni che, probabilmente molti come me, sentono per questi popoli .
In realtà di questi luoghi e delle genti ne sapevo ben poco.
Cominciai a raccogliere informazioni, a documentarmi e pian piano aumentò la curiosità di vedere, conoscere e capire i Balcani e le sue genti
Il 3 agosto inizia il nostro viaggio: un gruppo meraviglioso di 14 moto e 22 persone, (zavorrine al seguito incluse) .
Dopo la tratta di trasferimento dall’Italia verso la verde Slovenia, con sosta a Lubiana, carina cittadina di stile barocco , ci dirigiamo a Budapest, Ungheria.
Arriviamo nel tardo pomeriggio ed inizia la ns. suggestiva visita serale della capitale con la meravigliosa chiesta di Matthia dai tetti in maiolica , illuminata a giorno, i bastioni dei Pescatori che circondano la città vecchia di Buda e il bellissimo panorama che si gode dalle 7 torri con vista sulla città nuova, Pest. Peccato che il giorno dopo dobbiamo già lasciare questo posto meraviglioso, meritava sicuramente più tempo, ma ne usciamo in modo trionfale attraversando con le nostre moto il ponte delle catene sul Danubio ed una incredibile foto in Piazza degli Eroi, Spettacolare ripresa !
Prossima tappa: Romania. Seguiranno soste notturne a Cluj Napoca e a Sibiu per partire da qui alla scoperta della famosa TRANSFAGARASAN, una strada di montagna costruita per volere di Ceausescu in risposta ad una improbabile invasione sovietica. Una serie di curve, gallerie e viadotti ci accompagnerà fino ad arrivare sula cima dei monti Fagaras . Discesa tranquilla, visto anche la condizione della strada, con arrivo nel pomeriggio a
Bucarest, la capitale.
L’indomani si riparte per destinazione : Bulgaria.
Il passo dal confine rumeno- bulgaro è breve e ci ritroviamo presto nel paesino di Ruse , prima cittadina bulgara che incontriamo dopo la dogana. Mai avrei pensato di riuscire a passare nel paesino di origine dei miei 2 nipoti adottati. Pensare che prima di partire, loro stessi mi avevano chiesto se potevo scattare qualche foto del paese da cui venivano, perchè volevano un ricordo. Desiderio esaudito , grazie Peppe!
Da Ruse ci dirigiamo verso Varna, città turistica sul Mar Nero. Durante il tragitto incontreremo tanti carretti trainati da asini ricolmi di fieno o con sopra l’intera famiglia con bambini al seguito che ci salutano animatamente . Tutti vogliono dare il benvenuto a questa fila composta di motociclisti che arrivano nei loro paesini, tutti vogliono una foto con questi mostri super attrezzati ( le ns moto) tappezzate di stemmi dei paesi attraversati.
La povertà si respira, si vede , forse ancor di più in Bulgaria, rispetto alla Romania, ma la gentilezza , la dignità, il sorriso delle persone incontrate è sempre presente. Non mi sono sentita in un paese “non sicuro”, anche se francamente non so bene cosa significhi. Credo che di notte il bronx di New York sia molto meno rassicurante.
Varna si presenterà come una piacevole città di mare molto simile alle ns. città dell’adriatico . Un tuffo nel Mar Nero per alcuni temerari del gruppo e poi serata di relax nel centro benessere dell’albergo che ci ospita.
Da Varna ci spostiamo a Plodviv e poi a Bansko , con varie soste durante i percorsi tra le quali la visita al monastero di Backovo . Lasciato Bansko ci dirigiamo al monastero di Rila per poi arrivare a Sofia , capitale, dove rimaniamo due giorni . Sofia è davvero la città dalle diverse sfaccettature con la condivisione di 4 religioni: ortodossa, cristiana, musulmana, ebrea e lo si vede dalle diverse chiese, moschee, sinagoghe che formano il centro città.
Lasciamo la Bulgaria il 13 agosto e ci dirigiamo in Macedonia , nella capitale Skopje, città dal contrasto netto tra la zona musulmana e quella cristiana. Incontro un ragazzo macedone che vive e lavora in Italia e si trova a Skopje in vacanza dalla famiglia. Mi dice che la città si sta ingrandendo tantissimo, stanno costruendo molto, tante moschee, tanti nuovi monumenti e palazzi . L’imponenza della piazza con la fontana e il cavallo dedicato ad Alessandro Magno iè in effetti davvero notevole . Su un alto pennone sventola la bandiera macedone: un sole a otto raggi che si allarga su un campo rosso. In lontananza la voce del muezzin che chiama alla preghiera…..
Dopo la macedonia e qualche dissaventura per alcuni di noi , passiamo velocemente per Tirana, in Albania, e ci dirigiamo in Montenegro, a Podgorica . Il percorso risulterà piacevolissimo, con strade panoramiche ottime da girare in moto
Il giorno successivo ci dirigiamo in Bosnia Erzegovina e la nostra fermata è a Mostar.
Il Montenegro come la Bosnia mi hanno piacevolmente sorpreso con i suoi verdi paesaggi e belle strade da percorrere in moto. La piccola Mostar merita sicuramente di essere visitata, con il suo centro storico e la via di negozietti di souvenir completamente pavimentata di ciotoli, il ponte ottomano “stari most” distrutto durante la guerra in Bosnia nel 1993 e ricostruito poi nel 2005 grazie anche agli aiuti Italiani , le moschee che si affacciano sul fiume Neretva.
Lasciata Mostar ci dirigiamo verso Bihac , sempre in Bosnia Erzegovina per prepararci al rientro in Italia.
Il contatto con le persone del posto è forse il ricordo più bello di questo viaggio oltre ai simpatici compagni di avventura che ho conosciuto e che spero di rivedere.
Un pensiero va a Nutfiye , incontrata nel suo mini-negozio di alimentari a Madova, Bulgaria, dove ci ha accolti e fatto spazio per prepararci da soli e come volevamo panini, affettati, frutta a volontà. Cosa che in Italia non si potrebbe mai fare !
Al ragazzo che è salito sul furgone che ci accompagnava per spiegare a Paolo e Loretta la strada che dovevano fare per raggiungere il gruppo moto. Qui da noi il massimo è dare qualche indicazioni , non certo ad accompagnare direttamente sul posto qualcuno che non trova la strada
Al poliziotto che alla frontiera rumena-bulgara ci dà il benvenuto dicendo che noi turisti siamo la loro risorsa
Ai ragazzi -meccanici di Varna che con vecchi attrezzi arruginiti a disposizione si sono fatti in quattro per riparare la valvola della gomma di Antonio con ottimi risultati e quasi gratis.
A Blagoja e Caterina e alla loro famiglia che ci hanno accolti in casa e ci hanno dato un grande sostegno morale dopo la dissaventura di Sara ed Eric.
A Sara ed Eric a cui auguro con tutto il cuore di riprendersi presto .
Concludo questo racconto di viaggio con una frase che ho letto in un libro qualche tempo fa e che mi è sempre rimasta impressa:
Impronte: sono le tracce del nostro passaggio, possono essere lasciate semplicemente sulla terra ed essere spazzate via dal vento, oppure possono rimanere indelebili nel cuore di ognuno di noi e di coloro che abbiamo incontrato.
Il ns. gruppo: Peppe, Daniela, Giampaolo e Loretta, Giorgino detto Walter , Piero, Antonio, Enzo, Ernesto, Massimiliano, Domenico e Giovanna (Miss-cassa), Gianni e Annalisa, Francesco e Antonella, Claudio e Roberta, Eric e Sara e infine noi, Roberto e Raffaella.
Raffaele Gobbo